La realtà virtuale immersiva di The edge – Be brave. Arte o intrattenimento?

Nella settimana prenatalizia piena di impegni, cene e incontri, Sorsi d’Arte ha voluto organizzare un’ultima visita prima dell’inizio delle feste un po’ particolare e inaspettata: un salto nel vuoto, nella realtà virtuale di The Edge – Be Brave progetto elaborato da Uqido, azienda padovana leader nella progettazione e nello sviluppo di dispositivi per la realtà virtuale e la realtà aumentata.

Nel temporary store in via Emanuele Filiberto 9 a Padova, fino al 31 dicembre, sarà possibile provare questa nuova esperienza che immergerà il visitatore in un mondo nuovo, sconosciuto e incredibilmente realistico. Quindi ecco apparire una foresta rocciosa, un ponte tibetano sospeso nel vuoto che porta fin su sulla cima dove si può ammirare il mare all’orizzonte. Un panorama spettacolare, peccato non sia reale.

Ma perché Sorsi d’Arte questa volta si confronta e coinvolge i suoi associati in una “realtà” che apparentemente ha ben poco in comune con l’arte?

“Provare per credere” si esclama di solito e noi curiosi di sperimentare tutto quello che si presenta ai nostri occhi come creativo e innovativo siamo stati entusiasti di essere letteralmente immersi in questa realtà.

Ancor più esplicito Pier Mattia Avesani, founder di Uqido, quando dichiara di “trasformare codici in emozioni”, sviluppare delle tecnologie per creare un’esperienza emozionale e creativa. Quel processo creativo che noi chiamiamo arte.

Ma la giovane azienda padovana si è confrontata anche con l’arte della Cappella degli Scrovegni di Giotto realizzando un progetto, “Giotto for Christmas”, che sarà fruibile gratuitamente fino al 7 Gennaio 2018, presso la Sala Caduti di Nassiryia a Padova. Questa volta il visitatore potrà vivere l’incredibile esperienza di essere “dentro” all’affresco giottesco, muoversi al suo interno e magari inginocchiarsi davanti alla mangiatoia, tra gli altri pastori nella scena della Natività di Gesù e potrà ricevere tutte quelle informazioni sull’opera d’arte necessarie a capirne il significato e l’importanza.

Non vi resta quindi che immergervi! 😉

Prenotazione e acquisto biglietti su Eventbrite:

  • Intero € 15,00
  • Per chi acquista Early Birds fino al 12 novembre € 7,50 e € 5,00 per gli studenti.

Adatto a un pubblico di ogni età – “Giotto for Christmas” – è disponibile gratuitamente presso la sala Caduti di Nassiriya, Piazza Capitaniato, 253, 35139 Padova, dal lunedì al venerdì dalle 14:00 – 20:00, e i festivi dalle 10:00-20:00. Per info vr@uqido.com.

Rivoluzione Galileo: il genio si “mostra” a Padova

[av_heading tag=’h2′ padding=’10’ heading=’Rivoluzione Galileo: il genio si “mostra” a Padova’ color=” style=” custom_font=” size=” subheading_active=” subheading_size=’15’ custom_class=”][/av_heading]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2017/11/Rivoluzione-Galileo.jpg’ attachment=’1633′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]
Una nuova mostra a Padova per raccontare il momento dell’invenzione della scienza moderna. Attraverso le vicende umane e professionali di Galileo Galilei (Pisa, 1564 – Arcetri, 1642) si evoca negli spazi del Monte di Pietà quel momento della storia in cui si sono gettati i fondamenti della modernità.

Una vera e propria “rivoluzione” che passa attraverso le scienze, le lettere e le arti.

Una storia da ricostruire con oggetti, libri, strumenti e opere d’arte per restituire tutte le sfaccettature della parabola galileiana.

Padova è principale teatro di questa rivoluzione, perché i “18 migliori anni” trascorsi in città (dal 1592 al 1610), grazie alla libertà dello Studio Patavino e alla tradizione scientifica, permettono a Galileo di gettare le basi per le future ricerche, dai moti lunari alla teorizzazione del cannocchiale, dagli studi sulle lune di Giove e le fasi di Venere alle macchie solari.

Il percorso di mostra si snoda tra un prima, fatto dalle fascinazioni mitologiche e astrologiche sull’universo, e un dopo, il cielo di Galileo, la scoperta della luna e del cielo stellato sopra di noi come inizio di una nuova era di osservazioni con fondamento scientifico.

Un passaggio epocale raccontato da un lato attraverso l’evoluzione della strumentazione scientifica esposta nelle sale – molta proveniente dal Museo di Storia della Fisica dell’Ateneo patavino –, dall’altro con il tramite della rappresentazione artistica. Si passa così dallo straordinario dipinto di Rubens (1635-1638, Museo del Prado) con una prosperosa figura femminile nell’atto di allattare a simboleggiare la nascita della via Lattea, alle due grandi tele di Guercino con Atlante che sostiene il globo celeste (1647, Firenze, Museo Mozzi Bardini) e l’Endimione addormentato (1647, Roma, Galleria Doria Pamphilji). Mentre Atlante è raffigurato secondo il mito che lo vede costretto da Zeus a sorreggere la volta celeste per l’eternità, Endimione mostra un dettaglio sorprendente: il cannocchiale di chiara fattura galileiana, a testimonianza che qualcosa è cambiato. Il giovane Endimione, innamorato della divinità lunare Selene, chiede ad Afrodite di poter cadere in un sonno perenne in modo da ricordare per sempre il bacio ricevuto, addormentato, dalla sua amata. Tradizionalmente Endimione è considerato il primo osservatore attento delle particolarità della luna, una figura che, simbolicamente, allude allo scienziato pisano: Galileo come moderno Endimione.

Ma ancora, la mostra permette di ripercorrere la vita di Galileo, dalla formazione medica alla passione per la musica e le arti. Nessuna qualità della sua multiforme personalità è tralasciata. Galileo è presentato come uomo di scienza, come musicista, letterato, imprenditore, amante dei vini e dei Colli Euganei, artista e critico d’arte. Non manca il racconto degli anni della disputa e della nascita del grande mito galileiano anche fuori dai confini italiani nel corso dell’Ottocento.

Calando il personaggio e le sue idee nello spirito dell’epoca in cui ha vissuto è possibile cogliere a pieno la portata delle sue idee che, con il tempo, hanno portato letteralmente l’uomo nello spazio. Ecco che allora dagli acquerelli lunari si salta alle suggestive immagini della NASA. A simboleggiare l’attualità della rivoluzione galileiana la mostra offre anche la personale interpretazione di artisti contemporanei, come Anish Kappor che, a inizio del percorso espositivo, cerca di intrappolare in un solido geometrico il vuoto.

Mostra a cura di Giovanni Carlo Federico Villa e Stefan Weppelmann.
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio in collaborazione con l’Università di Padova.

Molti gli eventi collaterali e le conferenze che potete seguire qui: Rivoluzione Galileo.

Sorsi d’Arte vi porta in visita il 2 dicembre, non mancate! 😉
[/av_textblock]

[av_button label=’VISITA CON NOI!’ link=’manually,http://sorsidarte.it/evento/rivoluzione-galileo-arte-incontra-scienza/?instance_id=109′ link_target=’_blank’ size=’small’ position=’center’ icon_select=’yes’ icon=’ue889′ font=’entypo-fontello’ color=’theme-color’ custom_bg=’#444444′ custom_font=’#ffffff’]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_slideshow size=’large’ animation=’slide’ autoplay=’false’ interval=’5′ control_layout=”]
[av_slide id=’1643′][/av_slide]
[av_slide id=’1644′][/av_slide]
[av_slide id=’1640′][/av_slide]
[av_slide id=’1639′][/av_slide]
[av_slide id=’1641′][/av_slide]
[av_slide id=’1642′][/av_slide]
[av_slide id=’1645′][/av_slide]
[/av_slideshow]

Tre anni di Sorsi d’Arte!

[av_heading heading=’Tre anni di Sorsi d’Arte!’ tag=’h2′ style=” size=” subheading_active=” subheading_size=’15’ padding=’10’ color=” custom_font=”][/av_heading]

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2017/10/18700180_10213310126129085_6126067771666375329_n.jpg’ attachment=’1611′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]
Il 17 ottobre 2017 Sorsi d’Arte ha festeggiato tre anni di attività! L’idea di Sorsi d’Arte è nata nel 2012 da un gruppo di amiche unite dalla comune passione per l’arte e con la voglia di condividere anche con gli amici le visite a mostre e musei, concludendo l’uscita con un buon bicchiere di vino. Due anni più tardi Sorsi d’Arte si è trasformata ufficialmente in Associazione con proprio Statuto firmato dalle quattro Socie fondatrici: Barbara Ceccato, Alessandra Scattolin, Giulia Granzotto e Sarah Ferrari.

In questi tre anni Sorsi d’Arte vi ha accompagnati a visitare le principali mostre di Padova, Rovigo, Venezia, Treviso e Ferrara, selezionandole accuratamente per offrirvi sempre una visita di qualità e di alto profilo artistico e culturale.  E non sono mancate le uscite ai musei, spesso con le nostre preparatissime socie storiche dell’arte come guida! Abbiamo ideato rassegne che vi hanno condotti alla scoperta di luoghi poco conosciuti o solitamente non accessibili, dal fascino impareggiabile: tra antiche biblioteche, al fianco di nobili famiglie venete o immersi nella natura, fino alle nostre colazioni culturali del sabato mattina con “L’Arte in zollette“! Vi abbiamo proposto concerti, eventi culturali, degustazioni, reading e visite serali per rendere le nostre programmazioni sempre variegate e originali. Nel tempo abbiamo stretto nuove amicizie, avviato piacevoli collaborazioni e ci siamo “allargate” e anche Stella Ceccato è entrata a far parte del team con grande entusiasmo e spirito di iniziativa!

Dopo tre intensi anni di attività abbiamo deciso di festeggiare la passione e l’entusiasmo che guidano la nostra Associazione con un piccolo evento organizzato nella nostra sede, la Casa della Rampa, che si è tenuto domenica 22 ottobre. Si è trattato di un momento dedicato a noi, ma soprattutto ai nostri Soci e Amici e un’occasione per incontrare nuovi Amici e farci conoscere!

Ringraziamo tutti quelli che hanno collaborato all’organizzazione del nostro compleanno: oltre al nostro prezioso team, un ringraziamento speciale va a Jacopo Micaglio di Baracca Beershop che ci ha fatto assaggiare le sue birre artigianali, Ella Bernadette Nagy che ancora una volta ci ha deliziati con la sua chitarra classica, Matteo Bottin e Enrico Gheller per le loro splendide fotografie che i presenti hanno potuto ammirare in una piccola esposizione.

In particolare un ringraziamento speciale lo riserviamo ai nostri partner e sponsor ufficiali che ci accompagnano con piacere nelle nostre iniziative: la Bottega delle Arti Stampa antiche di Padova di Claudio Ceccato, Centro Colore Capelli di Carla Marchetti e Premiata Gelateria Artigianale di Alberto Portogallo che hanno fornito gli apprezzatissimi premi della piccola lotteria che abbiamo organizzato.

Grazie a tutti i presenti e continuate sempre a seguirci 😉

Foto di Giulio Bardelli
[/av_textblock]

[av_masonry_gallery ids=’1612,1613,1614,1615,1616,1617′ items=’24’ columns=’3′ paginate=’pagination’ size=’flex’ gap=’large’ overlay_fx=’active’ caption_elements=’title excerpt’ caption_display=’always’ container_links=’active’ id=”]

“Artisti si nasce non si diventa”. Le Secessioni in mostra a Rovigo

[av_heading tag=’h2′ padding=’10’ heading=’“Artisti si nasce non si diventa”. Le Secessioni in mostra a Rovigo’ color=” style=” custom_font=” size=” subheading_active=” subheading_size=’15’ custom_class=”][/av_heading]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2017/10/Secessioni-1.jpg’ attachment=’1585′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]
Ha inaugurato a Rovigo la mostra “Le Secessioni Europee. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità”, allestita negli spazi di Palazzo Roverella. Siamo state a vederla in anteprima per voi!

Promossa dalla Fondazione Cariparo e curata da Francesco Parisi, l’esposizione accoglie il visitatore trasportandolo nel pieno dei movimenti secessionisti tra Otto e Novecento, dal primo scoppiato a Monaco, passando per la Vienna di Klimt, giungendo a Praga e infine a Roma.

Per la prima volta si punta il focus su tutte le grandi capitali che hanno vissuto lo spirito secessionista europeo.

Non solo gli ori e le seduzioni di Klimt o i nudi di Schiele sono portati all’attenzione, ma protagonista è quell’ondata di modernità che ha travolto gli artisti di Monaco, Praga e Roma, attratti dalle inquietudini del moderno e dal desiderio di rottura con il passato.

Fascinoso il panorama che si dispiega tra le sale di Palazzo Roverella in un allestimento che permette di entrare di volta in volta nella temperie culturale che caratterizza ognuna delle capitali, facendo emergere affinità e differenze.

Attraverserete dunque il decorativismo viennese, sarete travolti dal visionario espressionismo dei praghesi di “Sursum” – opere, tra l’altro, che meritano da sole la visita, data la poca frequentazione nelle esposizioni italiane – sarete tentati dalle incursioni nell’onirico e nell’inconscio, sedotti dalla femminilità in tutte le sue forme.

Tra le opere incontrerete l’inquietante Lucifero di Franz von Stuck dalla National Gallery of Art di Sofia, in posa meditabonda, ripiegato su se stesso nell’oscurità, lo sguardo fiammeggiante e terrifico, oppure La fortuna del caso di Josef Váchal da Praga, pervasa da quell’interesse per il trascendente, la divinazione e l’oscuro tipico dei praghesi, o ancora Il Mattino di Arturo Noci, fondatore della Secessione romana e tra gli artisti più seducenti.

Nella possibilità di confronto e dialogo tra artisti e opere, la mostra porta in luce, pur nel pluralismo degli stili, quella tensione costante verso il cambiamento in un interscambio artistico che fu davvero europeo e che caratterizzò il clima della Secessione, distinto dal motto «artisti si nasce non si diventa»!

Venite a visitare la mostra insieme a noi domenica 26 novembre 😉
[/av_textblock]

[av_button label=’VISITA CON NOI!’ link=’manually,http://sorsidarte.it/evento/visita-alla-mostra-secessioni-europee-monaco-vienna-praga-roma-londa-della-modernita-2/?instance_id=105′ link_target=’_blank’ size=’small’ position=’center’ icon_select=’yes’ icon=’ue889′ font=’entypo-fontello’ color=’theme-color’ custom_bg=’#444444′ custom_font=’#ffffff’]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_slideshow size=’large’ animation=’slide’ autoplay=’false’ interval=’5′ control_layout=”]
[av_slide id=’1594′ slide_type=” video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=” title=” link_apply=” link=” link_target=”][/av_slide]
[av_slide id=’1596′ slide_type=” video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=” title=” link_apply=” link=” link_target=”][/av_slide]
[av_slide id=’1597′ slide_type=” video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=” title=” link_apply=” link=” link_target=”][/av_slide]
[av_slide id=’1598′ slide_type=” video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=” title=” link_apply=” link=” link_target=”][/av_slide]
[av_slide id=’1599′ slide_type=” video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=” title=” link_apply=” link=” link_target=”][/av_slide]
[av_slide id=’1604′][/av_slide]
[/av_slideshow]

Ritorna L’Arte in Zollette!

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2017/10/arte.jpg’ attachment=’1542′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]
Ci siamo! Con grande piacere vi annunciamo il ritorno di L’Arte in zollette!

Il 28 ottobre ricomincia la nostra amata rassegna del sabato mattina! Per chi ancora non la conoscesse, L’Arte in zollette è un ciclo di incontri ideato da Sorsi d’Arte: un dettaglio, un aneddoto, un racconto, frammenti di Storia dell’arte vengono narrati in coinvolgenti e appassionanti conversazioni per stuzzicare la curiosità del pubblico. Ogni appuntamento è curato da storici dell’arte e studiosi che propongono di volta in volta brevi ma intensi approfondimenti nei rispettivi campi di indagine: arte, storia, tecniche artistiche, incisione, archeologia e molto altro.

Non solo la curiosità viene stuzzicata ma anche il palato! Sì, perché ogni incontro si svolge di fronte a una gustosa colazione! Delle vere e proprie “zollette” d’arte dispensate per la durata di un caffè!

Vi aspettiamo quindi ai prossimi appuntamenti della nuova stagione, naturalmente con i vostri tablet e smartphone con i quali potrete seguire direttamente i racconti dei nostri relatori, vedere le immagini e conservare i materiali che realizzeranno appositamente per l’occasione!

A breve tutti i dettagli sul programma e il titolo del primo incontro, nel frattempo #savethedate! 😉
[/av_textblock]

La stagione delle mostre!

[av_heading tag=’h1′ padding=’15’ heading=’La stagione delle mostre’ color=” style=’blockquote modern-quote modern-centered’ custom_font=” size=” subheading_active=” subheading_size=’15’ custom_class=”][/av_heading]

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2017/09/Secessioni-rovigo.jpg’ attachment=’1494′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]
Con l’autunno e i primi freddi ritorna la stagione delle mostre, anche per Sorsi d’Arte! 😉
Quest’anno le proposte sono davvero numerose, ecco quelle che abbiamo intanto selezionato per voi per i prossimi mesi!
Quattro diverse città, quattro interessanti esposizioni, scopriamole!

Rovigo, a Palazzo Roverella, propone quest’anno una mostra dedicata alle Secessioni, “Le Secessioni Europee. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità“, curata da Francesco Parisi e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo e l‘Accademia dei Concordi.

La nostra amata Padova ospiterà invece, presso il Palazzo del Monte di Pietà, una straordinaria mostra dedicata a Galileo Galilei, “Rivoluzione Galileo. L’arte incontra la scienza“, curata da Giovanni Carlo Federico Villa per Fondazione Cariparo.

A Palazzo dei Diamanti di Ferrara ci attende invece una mostra monografica, la prima a lui dedicata, sul ferrarese Carlo Bononi, uno dei grandi protagonisti della pittura del Seicento, il cui nome  è stato spesso accostato a quelli di Zurbarán o di Caravaggio. La mostra, dal titolo “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese”, è promossa dalla Fondazione  Ferrara Arte ed è curata da Giovanni Sassu e da Francesca Cappelletti.

Infine vi riproponiamo la visita all’ultima mostra di Damien Hirst a Venezia per chi ancora non l’avesse vista: “Treasures from the wreck of the unbelievable” a Punta della Dogana. La nostra Giulia Granzotto ci accompagnerà alla scoperta di questo ultimo particolare e curioso lavoro dell’artista preparandoci alla visita con una breve presentazione che si terrà nella sede della nostra Associazione alla Casa della Rampa.

Presto vi daremo tutti i dettagli sulle visite! Continuate a seguirci! 😉
[/av_textblock]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_slideshow size=’featured’ animation=’slide’ autoplay=’false’ interval=’5′ control_layout=”]
[av_slide slide_type=’image’ id=’1498′ video=” mobile_image=” video_ratio=” title=” link_apply=” link=’lightbox’ link_target=” video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=”][/av_slide]
[av_slide id=’1495′ slide_type=” video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=” title=” link_apply=” link=” link_target=”][/av_slide]
[av_slide id=’1494′ slide_type=” video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=” title=” link_apply=” link=” link_target=”][/av_slide]
[av_slide slide_type=’image’ id=’1497′ video=” mobile_image=” video_ratio=” title=” link_apply=” link=’lightbox’ link_target=” video_controls=” video_mute=” video_loop=” video_autoplay=”][/av_slide]
[/av_slideshow]

Padova IN Voga 2017

A causa delle condizioni meteo avverse la manifestazione è stata spostata a domenica 1 ottobre. Siete quindi in tempo per tenervi liberi e partecipare a Padova IN Voga!
Domenica 1 ottobre a partire dalle ore 8.30 si terrà l’ormai nota manifestazione della nostra città, Padova IN Voga, giunta quest’anno alla sua 8^ edizione.
Si tratta di una manifestazione sportiva ma anche culturale. Una flotta di canoe e kayak navigherà intorno e attraverso la città alla scoperta di angoli insoliti e sorprendenti. L’evento infatti unisce perfettamente lo sport e la cultura in una giornata dedicata quindi alla voga ma anche alla scoperta della storia della città di Padova da un punto di vista inedito. Il percorso si sviluppa attraverso l’anello fluviale che va dalla periferia al cuore storico, toccando punti nevralgici della Padova antica.
Anche chi non è canoista potrà partecipare perché avrà comunque la possibilità di seguire la manifestazione in battello e raggiungere il punto di Ristoro situato al Portello dove troverete anche noi di Sorsi d’Arte!
Per ogni informazione sull’evento: locandina
Per poter prenotare il proprio posto sul battello: locandina
Vi aspettiamo numerosi! 😉

Bruno Munari Aria | Terra

[av_heading tag=’h1′ padding=’15’ heading=’Bruno Munari Aria | Terra’ color=” style=’blockquote modern-quote modern-centered’ custom_font=” size=” subheading_active=” subheading_size=’15’ custom_class=”][/av_heading]

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2017/09/Bruno-Munari.jpg’ attachment=’1461′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]
Una polarità. Da una parte l’aria, a evocare una leggerezza di tipo fisico e mentale sviluppata in una molteplicità di soluzioni: capolavori significativi dell’artista milanese accompagnati dai disegni progettuali che sono prova della poliedricità che caratterizza Bruno Munari (Milano, 1907-1998) pittore, scultore, designer, editore e molto altro. Dall’altra la terra: la leggerezza si tramuta in fare, in praticità e concretezza, ci si allontana dai limiti ristretti dell’arte fine a se stessa per far emergere il fine divulgativo dell’opera d’arte, tradotto visivamente in opere appartenenti al design al servizio della quotidianità, ma anche all’ambito della progettazione esperienziale che mira a stimolare il pieno sviluppo della creatività.

Un percorso davvero originale quello allestito a Palazzo Pretorio a Cittadella: quattro ambienti dove si alternano stanze “contemplative”, nelle quali è possibile indagare gli aspetti che maggiormente mettono in evidenza l’ecletticità dell’arte di Munari, a stanze “del fare”, dove il visitatore può mettersi alla prova, toccare con mano, imparare, scoprire, dare libero sfogo alla propria creatività. Ognuno di noi infatti, grande o piccolo, possiede una creatività che deve solamente essere sollecitata. Munari è infatti un convinto sostenitore di un’arte che deve interagire con il pubblico, creare relazioni, essere uno stimolo appunto al fare e al comprendere le regole e i procedimenti che conducono alla creazione delle opere. Per questo motivo le stanze del fare sono parte integrante dell’opera e progettate dall’artista stesso, e la mostra si pone come conferma del ruolo di Munari come apripista, da un punto di vista storico-critico, rispetto a una ridefinizione del concetto di arte come stimolo all’azione.
La mostra (9 aprile – 5 novembre), curata dal professor Guido Bartorelli, è promossa dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus in collaborazione con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova e l’Associazione Bruno Munari.

Sorsi d’Arte vi accompagna domenica 24 settembre a scoprire l’arte di Munari con una guida d’eccezione, il curatore Guido Bartorelli. Per conoscere i dettagli della visita rimandiamo al link.
[/av_textblock]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_video src=’https://youtu.be/65qEc58bRg4′ format=’16-9′ width=’16’ height=’9′]

Alla scoperta della musica tzigana e del jazz manouche

[av_heading tag=’h1′ padding=’10’ heading=’Alla scoperta della musica tzigana e del jazz manouche’ color=’custom-color-heading’ style=’blockquote modern-quote modern-centered’ custom_font=’#ed9b0e’ size=’28’ subheading_active=’subheading_below’ subheading_size=’25’ custom_class=”]
Manouche Glacés in concerto alla Casa della Rampa
[/av_heading]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]

Il termine musica tzigana racchiude in sé una serie molto varia di generi musicali (ad esempio la musica tzigana dei Balcani, il jazz manouche, il flamenco), ma non è chiaro se sia possibile parlare di una vera e propria “musica zingara”, o se invece gli tzigani si siano limitati ad assorbire in maniera personale le peculiarità musicali dei luoghi dove si stanziavano. Il loro principale obiettivo era infatti quello di integrarsi il più facilmente possibile con la comunità che li ospitava, quindi nella fase iniziale d’integrazione tendevano a imparare il repertorio popolare del paese nel quale si stanziavano per soddisfare i gusti del pubblico, e solo in seguito mescolavano il nuovo repertorio con la loro musica, e da questa unione nasceva una nuova forma che si può chiamare musica tzigana. Secondo questa ipotesi, la musica tzigana sarebbe quindi costituita dall’unione tra elementi tipici tzigani, tra i quali la capacità improvvisativa e la forte espressività emotiva, e le caratteristiche musicali del luogo che li ospita, il che ci fa meglio comprendere come sia possibile evidenziare così tanti generi musicali tutti riconducibili al termine musica tzigana.

Analizzando nello specifico il caso della musica manouche, si fa riferimento sia a un particolare genere musicale che si sviluppò principalmente in Francia, sia a uno dei gruppi etnici in cui erano suddivisi gli zingari. Da un punto di vista etimologico, il termine “manouche” significa “vero uomo” o anche “uomo libero”, ma vi sono ipotesi che danno una traduzione diversa, e cioè “musicista popolare”, in riferimento alla principale professione che svolgevano in India (luogo d’origine delle popolazioni tzigane).

Circoscrivendo l’analisi della musica manouche in Francia, e in particolare a Parigi, si possono già notare una serie di commistioni tra diverse culture e stili musicali che influenzarono questo genere, quali il valzer musette, la musica classica, la musica spagnola, il jazz, ecc. Uno dei principali musicisti manouche in cui si possono ritrovare dal punto di vista stilistico e compositivo tutte le influenze musicali sopra citate, è il chitarrista e compositore Django Reinhardt, figura che ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo genere grazie alla popolarità che ottenne, e alla sua bravura, e proprio per questo è stato scelto come artista di riferimento per il concerto che ascolterete venerdì 1 settembre. Vi aspettiamo quindi alle 20.30 alla Casa della Rampa a Padova per ascoltare Silvia Defend e Efrem Scacco dei Manouche Glacés! Per informazioni sull’evento rimandiamo al link

[L’articolo è tratto dalla tesi di laurea di Silvia Defend “La musica tzigana: approfondimento sulla vocalità e sul jazz manouche”].

[/av_textblock]

[av_masonry_gallery ids=’1417,1420,1421′ items=’24’ columns=’flexible’ paginate=’pagination’ size=’flex’ gap=’large’ overlay_fx=’active’ caption_elements=’title’ caption_display=’always’ container_links=’active’ id=”]

Damien Hirst: Treasures from the Wreck of the Unbelievable

IL PROGETTO

La mostra “Treasures from the Wreck of the Unbelievable” è un viaggio indietro nel tempo, o più semplicemente nel tempo, alla scoperta di un tesoro e di colui che tra la metà del I e l’inizio del II secolo d.C. l’ha creato: Cif Amotan II, un liberto di Antiochia, l’antica Turchia. Deciso a fuggire insieme alla sua collezione Amotan salpa con l’Apistos, l’“Incredibile” vascello, verso l’Oriente più lontano per edificare un tempio dedicato al Sole. Per ragioni a noi sconosciute l’Apistos si inabissa per sempre nelle acque dell’Oceano Indiano che per duemila anni conserveranno i preziosi tesori contenuti nell’Incredibile.

Parliamo di una leggenda? Di un racconto? Di un “fake”? Le ipotesi possono essere più di una. Damien Hirst, l’artista inglese famoso per le sue opere di forte carattere provocatorio, non dà spiegazioni ma racconta la storia nella speranza che tutti credano o vogliano credere a questo magico racconto.

Anche in questo progetto, senz’altro qualcosa di nuovo e di diverso, forse addirittura inaspettato rispetto a quello a cui ci ha abituati, emerge tutta la sua singolarità dell’artista.

LA SEDE ESPOSITIVA E LE OPERE ESPOSTE

Non poteva che essere Venezia, città di mare per eccellenza, famosa per i suoi commerci tra Oriente e Occidente, il luogo giusto per ospitare la mostra dei tesori della famosa collezione. E la scelta non poteva ricadere che su Punta della Dogana e Palazzo Grassi, due location perfette per esporre queste preziose opere: la prima, situata sulla punta dell’isola di Dorsoduro, circondata dal mare quasi come fosse essa stessa una nave; il secondo in qualità di dimora di ricchi mercanti. Nulla è lasciato al caso.

Il “viaggio” potrebbe iniziare a Punta della Dogana dove è esposto il numero più consistente dei tesori che Amotan raccolse durante i suoi viaggi commerciali intrapresi in giro per il mondo. Ecco che, come prima opera, incontriamo una “Calendar Stone”, una pietra calendario che veniva utilizzata dagli antichi Aztechi e Maya per predire eventi catastrofici e che ci invita a viaggiare attraverso il  tempo. Il viaggio va dalla Mesoamerica alla civiltà greca e romana e a quella mesopotamica ed egizia, un excursus nell’antichità attraverso i suoi tesori per comprendere, forse, anche il nostro presente.

Ma è proprio questo il messaggio che Damien Hirst vuole veicolare attraverso questo progetto? Non è detto, o almeno non è l’unico messaggio che l’ex infant terrible degli Young British Artist vorrebbe comunicare. Anche se sappiamo che Hirst non crede ai messaggi.

Il percorso prosegue a Palazzo Grassi dove ci accoglie un allestimento più intimo, più raccolto, che ricorda quasi una Wunderkammern, la famosa stanza delle meraviglie, scrigno di tesori e di ogni oggetto dello scibile, che tanto incantava i principi e i signori durante il Rinascimento per soddisfare il loro sapere enciclopedico.

Un’opera di forte impatto emotivo per la sua bellezza è Reclining Woman, una donna scolpita nel marmo rosa, elegantemente distesa su un divano. Oltre alla sapienza creativa degli antichi greci essa ricorda le tombe etrusche che nella loro ricchezza artistica hanno preceduto l’arte greca e romana.

Si racconta che nel mondo greco-romano le statue femminili, intrise di realismo e pertanto vicine alla realtà, suscitassero nelle persone che le ammiravano amore e brama, sfumando la distinzione tra arte e vita reale. Un po’ come Policleto che per redigere il suo famoso “Canone” sulle proporzioni dell’anatomia umana teorizzò i temi della bellezza e dell’armonia misurando degli individui reali per la ricerca delle proporzioni.

Nell’atrio di Palazzo Grassi c’è una statua gigante a darci il benvenuto, Demon with a Bolwe, un demone  mesopotamico al tempo stesso benefico e malefico che abitava il regno intermedio tra l’uomo, l’animale e il divino. Un oggetto molto particolare è poi l’Hands in Prayer, la rappresentazione di due mani in segno di preghiera poste come ultimo tesoro esposto in mostra. Un’opera in malachite e agata bianca che sembra rappresentare un segno di congedo al visitatore, dopo l’intero  percorso esistenziale-allestitivo. Forse un augurio che si fa Hirst nei confronti dei suoi ospiti che possano credere in qualcosa, alla leggenda di Amotan, o nella vita e in se stessi.

Come giudicare questa mostra? La critica si è divisa come d’abitudine, tra chi non vi vede nulla di originale e chi invece trova nel racconto e nella realizzazione delle opere l’Arte che aiuta nella comprensione della vita e di noi stessi.

Vi invitiamo pertanto a visitarla insieme a Sorsi d’Arte per individuare le possibili chiavi di lettura!
Come sempre, ai visitatori l’ardua sentenza.

Info
9 aprile – 3 dicembre
Palazzo Grassi, Punta della Dogana, Venezia
Orario 10.00-19.00; chiuso martedì

 

 

 

Il Gioiello contemporaneo in una mostra dal sapore mediterraneo

A Padova il gioiello contemporaneo ha una lunga tradizione che mette la nostra città ai primi posti nell’ambito della ricerca e della valorizzazione di questa forma d’arte.
Note sono le personalità uscite dalla cosiddetta “scuola orafa padovana”, una vera e propria corrente stilistica così descritta da Giorgio Segato:

«Non una “scuola” nel senso strettamente accademico del termine, ma indubbiamente una “scuola” all’antica, cioè nel senso più esteso e comprensivo di un particolare ambiente in cui opera in modo esemplare un maestro che avvia altri maestri e crea articolazioni e diversificazioni che autonomamente arricchiscono e modulano le ricerche, trasmettendo agli allievi, che poi saranno a loro volta maestri e colleghi, un gusto, un metodo di approccio, una sensibilità per soluzioni chiare, geometriche ma aperte, calibrate da un’alta e raffinata misura interiore fatta di esperienza, calcolo, invenzione poetica, piena conoscenza delle magie delle materie e delle tecniche»[1]


Una città, la nostra, cha ha ospitato, grazie al lavoro dell’Assessorato alla cultura, numerose mostre ed esposizioni dedicate all’arte orafa e a questa scuola, e un pubblico, i padovani, sensibile al gioiello contemporaneo e alle sue seduzioni. È in questo contesto che l’oratorio di San Rocco, sede oramai deputata alle mostre di oreficeria, ospiterà dal 19 maggio una mostra tutta mediterranea, capace di evocare miti e favole passate: “Ithaca”.

Mostra-Ithaca_Corrado-De-Meo-anello
Corrado De Meo, Anello

Già allestita a Livorno e a Barcellona – dopo Padova approderà anche ad Atene –, l’esposizione è stata costruita attorno a un tema: la rievocazione di storia, cultura e memoria dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Gli artisti – tre catalani, due greci, due italiani – si confrontano mettendo in scena la propria personale visione artistica e concettuale, esplorando da differenti punti di vista il tema del viaggio, del tempo, del mito.

Stefano Rossi, spilla
Stefano Rossi, spilla

Grande protagonista è il mare, il Mare Nostrum, comune denominatore che bagna i paesi natali degli artisti, palcoscenico delle avventure di eroi classici, simbolo di migrazioni e scambi.
In primo piano anche la Natura: colori, forme, conformazioni delle coste del Peloponneso sono suggerite dai gioielli esposti, fatti di materiali preziosi e non preziosi, organici e inorganici, capaci di trasmettere la gestualità, il sentimento, la profonda riflessione di chi li ha plasmati.

Mostra-Ithaca_Akis-Goumas-spilla
Akis Goumas, Spilla

 

È stata la poesia Itaca di Costantin Kavafis, che trae ispirazioni dai noti versi omerici, a offrire lo spunto per questa mostra, che vuole ricreare, attualizzandolo, il leggendario viaggio di Ulisse che simboleggia il principio, l’origine, la ragione e al tempo stesso la meta che ogni uomo compie lungo il percorso della vita.

E saranno proprio i versi della poesia di Kavafis a inaugurare la mostra: il 19 maggio alle ore 18.30 Silvia Rossini, accompagnata dalla chitarrista Ella Nagy, allieterà il pubblico con un reading di poesie.

 

Noi di Sorsi d’Arte ci saremo.
Non mancare!

 

La mostra è promossa e realizzata dal Comune di Padova – Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche e curata da Mirella Cisotto Nalon.

Artisti in mostra: Lluís Comín, Maria DiezMontserrat Lacomba, Akis GoumasDespina PantazopoulouCorrado De MeoStefano Rossi.
Per maggiori informazioni sugli artisti consultate questo link.

 

Info
20 maggio – 20 giugno
Oratorio di San Rocco, via Santa Lucia Padova
Orario 9.30 – 12.30, 15.30 – 19.00; chiuso: i lunedì non festivi.

 

 

 

[1] G. SEGATO, La misura seducente, in Mario Pinton. L’oreficeria, catalogo della mostra (Padova, Piano Nobile dello stabilimento Pedrocchi, 11 marzo – 30 aprile 1995) Padova, 1995.

 

Miniatura a Padova: “La Bellezza nei Libri” a San Rocco

La miniatura è protagonista della mostra “La Bellezza nei Libri. Cultura e devozione nei manoscritti miniati della Biblioteca Universitaria di Padova” (Oratorio di San Rocco, 8 aprile – 7 maggio 2017).
Una trentina di manoscritti realizzati tra XII e XVI secolo, scritti e miniati in Italia, sono esposti per la prima volta al pubblico.

Si tratta di opere confluite nelle raccolte della Biblioteca tra il 1836 e il 1841 a seguito delle soppressioni napoleoniche e in origine appartenenti al convento padovano degli Eremitani, alla libreria dei carmelitani calzati di Venezia, al monastero benedettino di Santa Giustina, al cenobio di San Giorgio Maggiore a Venezia, alla biblioteca di San Francesco Grande e a quella dei frati di San Giobbe a Venezia.
Alcuni facevano parte di importanti collezioni private, come quella di Lorenzo Antonio da Ponte, del frate Michelangelo Carmeli (1705-1766), del medico Giovanni Battista Morgagni (1682-1771).

Intreccio tra contenuto e contenitore: il segreto dell’arte miniata

Miniatura: La bellezza dei libriI codici esposti sono stati selezionati per le loro miniature, particolarmente interessanti da un punto di vista artistico e perfettamente armoniche con il resto della pagina. Sì perché è proprio il perfetto connubio e l’equilibrio tra illustrazione e testo a caratterizzare l’arte della miniatura.

La mostra permette così di esplorare il mondo dell’illustrazione miniata attraverso “tesori nascosti” che, documentando l’attività di miniatori e calligrafi, riconducono con grande immediatezza alla produzione artistica contemporanea, alla vita culturale e alle attività cittadine.

Miniature eleganti, finezza di grafie, intrecci geometrici ornano le pagine dei codici, raccontando il lavoro di amanuensi, decoratori e legatori.
Ma questi volumi ci parlano anche oltre le immagini: le segnature, le scritture, le note di possesso aprono alle vicende dell’origine, della provenienza, della funzione di questi codici.

Una mostra che va quindi osservata per ammirare la bellezza delle illustrazioni, ma anche “letta” e interpretata per comprendere e approfondire tutto quello che un codice ci racconta.

Per questo Sorsi d’Arte vi invita a visitarla sabato 7 maggio.
Vi aspettiamo alle ore 17.00!

Prenotatevi!

Un museo da invadere: il Museo di Storia della Fisica

Tra i tanti Musei della nostra amata Padova ve ne presentiamo uno che probabilmente alcuni di voi non conoscono o non hanno ancora avuto occasione di visitare: il Museo di Storia della Fisica.

Questo museo, ospitato nel seminterrato del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei”, conserva una preziosa collezione di strumenti scientifici antichi, attraverso i quali è possibile ripercorrere la storia scientifica dell’Università di Padova che, come di certo sapete, è sempre stata all’avanguardia nel campo delle scienze e della sperimentazione.

Scopriamo insieme la storia di questo museo!

Nel 1740 Giovanni Poleni inaugura a Padova il primo laboratorio di fisica in un’università italiana: il Teatro di Filosofia Sperimentale, una raccolta di strumenti scientifici utilizzati per la didattica e la ricerca realizzati dai più esperti costruttori dell’epoca.

Nel tempo la collezione si è arricchita, arrivando oggi a contare oltre un migliaio di oggetti che illustrano la storia delle scienze fisiche e matematiche dal Cinquecento fino ai nostri giorni.

Microscopio composto firmato "Eustacchio Divini in Roma 1672", Museo di Storia della Fisica
Microscopio composto firmato “Eustacchio Divini in Roma 1672”

Molti di questi oggetti sono unici o rarissimi, come ad esempio un microscopio di Eustachio Divini, ottico romano che fornì strumenti ai maggiori scienziati dell’epoca, o il galvanometro di Leopoldo Nobili. Molte le sfere armillari, gli astrolabi, gli strumenti legati alla scienza elettrica ecc.

Il museo è dunque ricco di storie: gli strumenti narrano le vicende degli scienziati, delle loro idee, lo svolgersi di esperimenti, alcuni anche molto bizzarri.

Se vi siete incuriositi e volete approfondire alcune di queste storie sabato 29 aprile dalle ore 15.00 il Museo sarà invaso!! Per le Invasioni Digitali 2017 le allieve del Master in Comunicazione delle Scienze dell’Università di Padova hanno organizzato l’evento La fisica in cantina per accompagnare tutti in una visita interattiva e ovviamente social!

Per farvi un’idea di quello che vi aspetta vi consigliamo di guardare questo video di presentazione del Museo:

e di leggere questo articolo nel quale le allieve del Master spiegano come è nata la loro idea, anticipando alcune delle sorprese che vi aspettano.

Noi di Sorsi d’Arte siamo pronte per invadere, e voi?

Per partecipare iscrivetevi a questo link.

Ps: non scordate di memorizzate gli hashtag ufficiali: #mcsunipd #msf #invasionidigitali

 

 

 

 

 

 

Invasioni Digitali a Padova

La fisica in cantina. Alla conquista del Museo di Storia della fisica di Padova è il titolo dell’evento, realizzato nell’ambito delle Invasioni Digitali, che si svolgerà nella nostra città.
Anche Sorsi d’Arte quest’anno aderisce alle Invasioni Digitali, sostenendo questa preziosa e divertente occasione per scoprire un luogo poco conosciuto della nostra città: il Museo di Storia della Fisica.
Cosa sono esattamente le Invasioni Digitali?

Sono un urban game creato per valorizzare i luoghi meno noti del nostro patrimonio, proponendo nuovi e stimolanti punti di vista e dando loro, al tempo stesso, una nuova vita. L’aspetto più interessante di questo gioco è il legame con i social network che consentono di far vivere ai partecipanti un’esperienza unica e coinvolgente e di condividerla. Un’esperienza che contribuirà a costruire una storia tutta personale di questi luoghi e che racconterà al mondo la bellezza del nostro patrimonio artistico più nascosto.

Le invasioni Digitali al Museo di Storia della Fisica sono organizzate dalle allieve del Master in Comunicazione delle Scienze dell’Università di Padova che vi invitano a conoscere questo gioiello nascosto della nostra Università. Potrete conoscere storie di persone, strumenti, scoperte e assistere a esperimenti dimostrativi mai visti.
E, alla fine, una sorpresa speciale per tutti i partecipanti da toccare con mano!
L’appuntamento è per sabato 29 aprile dalle 15.00 alle 18.00 presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia in via Loredan 10 a Padova. La visita è gratuita e adatta anche ai bambini!
Per partecipare è necessario registrarsi al seguente link: https://goo.gl/P7Vwlt
Quindi non vi resta che armarvi di smartphone, macchina fotografica e videocamera e partecipare all’invasione per conoscere, documentare, raccontare, condividere e, soprattutto, divertirsi! Eccovi gli hashtg ufficiali: #msf #mcsunipd #invasionidigitali
Anche noi di Sorsi d’Arte siamo pronte a invadere 😉 Non mancate!!
Per maggiori informazioni rimandiamo alla pagina dell’evento!

Sorsi d’Arte ha trovato casa….. della Rampa!

[av_heading heading=’Sorsi d’Arte ha trovato casa….. della Rampa!’ tag=’h1′ style=” size=” subheading_active=” subheading_size=’15’ padding=’10’ color=” custom_font=”][/av_heading]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2017/03/Casa-della-Rampa-1.jpg’ attachment=’1190′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]
Siamo liete e orgogliose di annunciare che la ricerca di una sede per Sorsi d’Arte giunge al termine: la Casa della Rampa ospiterà la nostra associazione!

Nel cuore di Padova, all’interno dell’area anticamente occupata dalla Reggia dei Carraresi, la cosiddetta Casa della Rampa è stata restituita alla cittadinanza nel 2013 dopo un intervento di restauro e ripristino sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Cos’è esattamente questo luogo?

La rampa era il punto di ascesa al camminamento delle mura che circondavano la residenza dei Signori di Padova, ideata per garantire loro una rapida via di fuga raggiungendo, attraverso il “Traghetto”, la cinta muraria esterna che conduceva al Castello Carrarese. Il vantaggio della rampa era permettere l’accesso alle mura direttamente da terra con i cavalli.

Nella nota pianta di Padova di Vicenzo Dotto è possibile individuare facilmente il Traghetto che collegava la Reggia con il Castello, formato da ben ventotto arcate (demolite nel 1777).
[/av_textblock]

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2017/03/Vincenzo-Dotto.jpg’ attachment=’1185′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]
Gli scavi e le ricerche condotte hanno permesso di individuare le strutture degli archi che partivano da terra e conducevano al camminamento murario.

Per noi è davvero un privilegio e un onore poter risiedere e lavorare in un luogo così ancorato alla nostra storia e così centrale per la vita cittadina.

Sorsi d’Arte si impegnerà a valorizzare la Casa della Rampa attivando d’ora in avanti, con lo spirito frizzante e la voglia di fare che ci caratterizza, una serie di iniziative che coinvolgeranno i nostri soci e tutta la cittadinanza.

Vi invitiamo a venirci a trovare!

La sede sarà inaugurata in esclusiva per i nostri soci in regola con il tesseramento sabato 25 marzo 2017 alle ore 18.00.

Festeggeremo insieme con un brindisi in compagnia e per l’occasione sarà possibile effettuare una visita guidata dell’edificio.

Prenotazione obbligatoria: sorsidarte@gmail.com
[/av_textblock]