Alla scoperta della musica tzigana e del jazz manouche

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Manouche Glacés in concerto alla Casa della Rampa
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Il termine musica tzigana racchiude in sé una serie molto varia di generi musicali (ad esempio la musica tzigana dei Balcani, il jazz manouche, il flamenco), ma non è chiaro se sia possibile parlare di una vera e propria “musica zingara”, o se invece gli tzigani si siano limitati ad assorbire in maniera personale le peculiarità musicali dei luoghi dove si stanziavano. Il loro principale obiettivo era infatti quello di integrarsi il più facilmente possibile con la comunità che li ospitava, quindi nella fase iniziale d’integrazione tendevano a imparare il repertorio popolare del paese nel quale si stanziavano per soddisfare i gusti del pubblico, e solo in seguito mescolavano il nuovo repertorio con la loro musica, e da questa unione nasceva una nuova forma che si può chiamare musica tzigana. Secondo questa ipotesi, la musica tzigana sarebbe quindi costituita dall’unione tra elementi tipici tzigani, tra i quali la capacità improvvisativa e la forte espressività emotiva, e le caratteristiche musicali del luogo che li ospita, il che ci fa meglio comprendere come sia possibile evidenziare così tanti generi musicali tutti riconducibili al termine musica tzigana.

Analizzando nello specifico il caso della musica manouche, si fa riferimento sia a un particolare genere musicale che si sviluppò principalmente in Francia, sia a uno dei gruppi etnici in cui erano suddivisi gli zingari. Da un punto di vista etimologico, il termine “manouche” significa “vero uomo” o anche “uomo libero”, ma vi sono ipotesi che danno una traduzione diversa, e cioè “musicista popolare”, in riferimento alla principale professione che svolgevano in India (luogo d’origine delle popolazioni tzigane).

Circoscrivendo l’analisi della musica manouche in Francia, e in particolare a Parigi, si possono già notare una serie di commistioni tra diverse culture e stili musicali che influenzarono questo genere, quali il valzer musette, la musica classica, la musica spagnola, il jazz, ecc. Uno dei principali musicisti manouche in cui si possono ritrovare dal punto di vista stilistico e compositivo tutte le influenze musicali sopra citate, è il chitarrista e compositore Django Reinhardt, figura che ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo genere grazie alla popolarità che ottenne, e alla sua bravura, e proprio per questo è stato scelto come artista di riferimento per il concerto che ascolterete venerdì 1 settembre. Vi aspettiamo quindi alle 20.30 alla Casa della Rampa a Padova per ascoltare Silvia Defend e Efrem Scacco dei Manouche Glacés! Per informazioni sull’evento rimandiamo al link

[L’articolo è tratto dalla tesi di laurea di Silvia Defend “La musica tzigana: approfondimento sulla vocalità e sul jazz manouche”].

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Calici&Cappelli style

Ormai manca poco a Calici&Cappelli, hai già pensato cosa indosserai? Ecco qualche dritta!

Ti vogliamo elegante ma informale, bello ma non impettito, con l’abito ma non “ingessato”, insomma… con il tuo vestito migliore ma comodo perché la serata, per chi vorrà, finirà scatenandosi in pista con la musica del nostro dj!

Ah, dimenticavamo! #seipiùbellocolcappello 😉

Calici&Cappelli &…

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Calici&Cappelli &…

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La musica è la lingua dello spirito. La sua segreta corrente vibra tra il cuore di colui che canta e l’anima di colui che ascolta (Kahlil Gibran)

Del buon vino? C’è. Dell’ottimo cibo? C’è. La perfetta location? C’è. Cos’altro?

Certamente non mancherà una musica lounge e coinvolgente che farà da sottofondo alla degustazione ma, come ormai saprà chi ci conosce, a noi piace stupire i nostri soci e amici con idee sempre originali… Calici&Cappelli vi riserverà delle sorprese che vi accompagneranno durante tutta la serata!

Non siamo sicure di voler svelare tutto quanto ma vi diamo qualche indizio… guardate le immagini 😉

La lingua può nascondere la verità, ma gli occhi – mai!

(Michail Bulgakov)

Cosa succederà a Calici&Cappelli? Lo scoprirete solo il 3 marzo… vi consigliamo di prenotarvi… ne varrà la pena!
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