Miro Padova

Mirò a Padova, la metamorfosi della materia

[av_heading tag=’h2′ padding=’10’ heading=’Mirò a Padova, la metamorfosi della materia’ color=” style=” custom_font=” size=” subheading_active=” subheading_size=’15’ custom_class=”][/av_heading]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_image src=’http://sorsidarte.it/wp-content/uploads/2018/03/Miro-Padova.jpg’ attachment=’1737′ attachment_size=’full’ align=’center’ animation=’no-animation’ styling=” hover=” link=” target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’][/av_image]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

[av_textblock size=” font_color=” color=”]

La materia, lo strumento mi impongono la tecnica, un mezzo per dar vita a una cosa.

Con queste parole Joan Mirò dichiara come la manipolazione dei materiali stia alla base dei processi creativi di un’arte anticonvenzionale, a tratti onirica e allucinatoria, in aperto contrasto con la pittura della sua epoca che andava «stuprata, uccisa e assassinata».

Dal 10 marzo al 22 luglio 2018 nella sede di Palazzo Zabarella a Padova, la mostra “Joan Mirò Materialità e Metamorfosi”, promossa dalla Fondazione Bano e da Fundação de Serralves – Museu de Arte Contemporânea di Porto, porta per la prima volta fuori dal Portogallo ottantacinque opere – tra quadri, disegni, sculture, collages e arazzi – che raccontano l’esplorazione della materialità da parte del celebre artista surrealista, sperimentatore di nuovi linguaggi della modernità.

Il percorso espositivo si snoda dal periodo parigino degli anni Venti passando attraverso gli anni del grande successo fino alla tarda maturità, documentando le metamorfosi artistiche di un pittore che nei suoi lavori coinvolge tutti i sensi, dalla vista al tatto, esprimendosi attraverso forme semplici, primitive, costruzioni che riempie con colori piatti, spesso primari, come il giallo, il nero, il rosso o il blu. In un processo di trasformazione morfologica Mirò conferisce agli oggetti lo status di segni visivi: le matasse di filo sostituiscono il colore, il fil di ferro finge una linea disegnata, la carta assume le peculiarità di una tela.

Padova miro

Negli spazi di Palazzo Zabarella le opere esposte evocano quell’esigenza di un vero contatto con il mezzo materico, sia nell’espressione pittorica sia scultorea, che si declina nell’utilizzo di qualsiasi tipo di materiale: tele, cartoni, masonite, pezzi di ferro che danno vita a collage, sculture, monumenti, litografie, scenografie e arazzi. Osservate da lontano queste opere regalano un’immagine nitida dove sono i colori a definire illusionisticamente le forme; viste da vicino rivelano strati di materia manipolati e fusi tra loro per restituire un’unica trama.

Padova Miro

E ancora, i pezzi presentati sono rappresentativi di quel rapporto tra pittura e poesia alla base del linguaggio lirico, simbolico e personale di Mirò, fatto di segni e immagini semplici, quasi elementari. Ne emerge, esaltata, la spiccata vena surrealista individuata da André Breton, fondatore del movimento, che lo ha definito il «il più surrealista di tutti noi».

La mostra, curata da Robert Lubar Messeri, non solo permette di entrare nell’affascinante mondo del maggiore artista catalano del Novecento, ma stimola una riflessione sull’importanza di una custodia attenta del patrimonio artistico. Le ottantacinque opere sono oggi di proprietà dello Stato portoghese che è riuscito a impedirne la vendita e la dispersione, preservando il lascito collezionistico di un appassionato estimatore giapponese dell’arte di Mirò.

Fondazione Bano inaugura una nuova stagione espositiva entrando nel pieno del Novecento con uno degli artisti che maggiormente ha infranto le regole per potersi spingersi fino alle fonti più pure dell’arte.

Padova miro

Sorsi d’Arte non mancherà di accompagnarvi alla mostra domenica 5 aprile, prenotatevi! 
[/av_textblock]

[av_button label=’VISITA CON NOI!’ link=’manually,http://sorsidarte.it/evento/visita-alla-mostra-joan-miro-materialita-metamorfosi/?instance_id=131′ link_target=’_blank’ size=’small’ position=’center’ icon_select=’yes’ icon=’ue889′ font=’entypo-fontello’ color=’theme-color’ custom_bg=’#444444′ custom_font=’#ffffff’]

[av_hr class=’invisible’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-thin’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’30px’ custom_margin_bottom=’30px’ icon_select=’yes’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *